giovedì 26 dicembre 2013

Baricco su Proust. Analisi della realtà e letteratura


Trovo che questo video, in cui Alessandro Baricco tiene una lezione su Proust, dica qualcosa che ha a che fare con quello che cerco di comunicare in questo blog.
Non ha senso qui spiegarne le ragioni, se avete voglia e tempo guardatelo, io mi sono emozionato facendolo, ma se fate partire il video seguitelo fino alla fine
vai al video



sabato 21 dicembre 2013

La Consapevolezza che conduce alla Saggezza.

Questi cenni sulla consapevolezza sono un lavoro di sintesi di Giancarlo Giovannini fatto un capitolo di un libro di Henepola Gunaratana, la traduzione è di A. Meng.


La Consapevolezza o presenza mentale, è uno stato mentale, cosi come la saggezza.
La caratteristica principale della consapevolezza e che non cerca di ottenere qualcosa. E' solo puro osservare. Quindi, in essa non vi sono coinvolti il desiderio e l'avversione. Competizione e lotta per la conquista non hanno posto nel processo. La Consapevolezza non mira a nulla. Essa vede solo ciò che è già lì.


La Consapevolezza ha una funzione più ampia e più grande della concentrazione; è una funzione onnicomprensiva.
La concentrazione è esclusiva, essa si stabilizza su un elemento ed ignora tutte le altre cose.
Invece, la Consapevolezza è inclusiva. Essa se ne sta dietro al centro dell'attenzione e osserva con un ampio focus, notando rapidamente ogni cambiamento che si verifica.

mercoledì 11 dicembre 2013

Cenni su Anatta la caratteristica universale del non-sè

Secondo il Buddhismo, le nostre idee di Dio e di Anima sono false e vuote. Anche se sono state sviluppate profondamente come teorie, non sono che delle proiezioni mentali estremamente sottili, rivestite di una complicata fraseologia filosofica e metafisica. Queste idee, sono assai profondamente radicate nell’uomo, tanto vicine e care, che egli non desidera sentire né vuole comprendere un qualche insegnamento contrario.

Generalmente le nostre parole Anima, Sé, Io o la parola sanscrita Atman suggeriscono l’idea che esiste nell’uomo un’entità permanente, eterna e assoluta, una entità immutabile dietro il mondo fenomenico in perpetuo cambiamento.
Secondo la maggior parte delle religioni, ogni individuo ha un’anima separata di questo tipo, creata da Dio, e che, alla fine, dopo la morte, vive eternamente, all’inferno o in paradiso, dipendendo per il suo destino eterno dal giudizio del suo creatore. Oppure secondo altre, quest’anima passa di vita in vita, finché non è completamente purificata e alla fine si unisce a Dio o a Brahman, all’Anima Universale o Atman, da cui in origine era stata emanata.

sabato 7 dicembre 2013

Le 7 regole dell'ascolto attivo

Mi sono sempre piaciute queste sette piccole regole e ho sempre cercato di metterle in pratica.

da: Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte.
di Marianella Sclavi.


Le sette regole dell’arte di ascoltare
  1. Non aver fretta di giungere alle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera dell’esperienza