lunedì 12 giugno 2017

Il Kammavibhanga sutta, non c'è da capire solo fare

In questo post traduco un sutta che ritengo importante per la comprensione dei risvolti etici che i nostri comportamenti hanno sul futuro delle nostre vite e su come, vita dopo vita, i risultati delle azioni compiute si dispiegano nella esistenza attuale e in quelle future. Qui il Buddha bacchetta un pò tutti Samiddhi, Udayin, e un pochino anche Ananda. Per non parlare di Potaliputta..

Ora, va detto che leggendo il sutta si capisce la ragione per cui tutti sono tutti un tantino confusi sull'argomento, il dispiegarsi del Kamma e dei suoi risultati non segue linee temporali e lineari, 2+2 non fanno 4. Le condizioni che si applicano nell'originare una rinascita o un risultato sono molteplici e non si muovono sulla linea temporale a cui sono abituati gli umani. Potrebbe essere che un malvagio negli ultimi istanti di esistenza abbia un continuum mentale in pace, oppure che il risultato di buone azioni compiute in qualche vita precedente maturino ed ecco che il risultato del momento di transizione alla nuova rinascita ne viene condizionato. 
Potremmo usare la metafora del biglietto dell'autobus: ogni intenzione o azione corrisponde ad un ticket con una sua destinazione e un suo valore specifico. Ticket verde buono, leggero rinasci Deva o umano, bello e ricco a Saint Tropez, oppure ticket rosso no-buono, pesante ti tocca il terzo girone o chennesò minatore in qualche terribile angolo del pianeta. 
Quindi, quando ci presentiamo con tutti i nostri ticket nello zainetto se i verdi sono tanti, le probabilità di una buona riuscita aumentano, ma potremmo avere tanti verdi di poco valore e un ticket rosso bello spesso che salta fuori. E son guai..
Comprendere le leggi del kamma è forse una illusione, ma tocca a noi presentarci belli leggeri ad ogni transizione....

Come al solito la mia traduzione è del tutto personale e non vuole essere una fonte autorevole, traduco a modo mio da irregolare quale sono. In coda vi metto la versione inglese che ho utilizzato.
Traduco anche la breve intro di Khantipalo,. Buona lettura! Se ce la fate....
n.d.t: quando si parla di kamma si parla di azione compiuta attraverso il corpo, la parola e la mente (le intenzioni)

Introduzione di Bhikkhu Khantipalo
Questo famoso sutta, o discorso, mostra la complessità intrinseca in alcuni aspetti del kamma e dei risultati che ne possono derivare. Tutto inizia con una visione distorta espressa da un eremita sull’argomento e una altrettanto confusa risposta fornita da un Monaco o novizio. Il Buddha qui, prendendo spunto da una visione distorta e da una replica confusa, fornisce la quella che viene considerata la Grande Esposizione della Dottrina del Kamma che si basa sulla analisi riferita a quattro generi di persone:

· Il malvagio che rinasce all’inferno, o con brutta rinascita
· Il malvagio che rinasce in paradiso o con buona rinascita
· Il buono che rinasce in paradiso, o con buona rinascita
· Il buono che rinasce all’inferno, o con brutta rinascita

Il Buddha quindi passa poi a dimostrare come le visioni errate possono sorgere a causa di una comprensione parziale della verità. Possiamo vederne i livelli in questo modo: un mistico “vede”, grazie alla sua visione, un malvagio che soffre all’inferno, quindi questo conferma ciò che ha imparato in relazione alla moralità di causa/effetto. Cosi egli dice “ I malvagi vanno sempre all’inferno” e di questo ne fa un dogma e irrigidisce la sua posizione (proprio come fanno I dogmatici di tutti i tempi e luoghi) dicendo “ Solo questa è la verità e tutto il resto è errato”. Le fasi di questo processo di presa di posizione si ripetono per tutti i quattro individui citati di sopra. Dopo di che il Buddha procede ad analizzare le quattro visioni in quanto radicate in esperienze e comprensioni parziali della verità, indicando quali parti sono vere (in quanto verificabili sul campo dell’esperienza) e quali parti sono frutto di sovrastrutture dogmatiche non giustificate. Alla fine il Buddha enuncia la sua Grande esposizione del Kamma nel quale mostra che quelle nozioni rigide quali “ il malvagio finisce sempre all’inferno” sono troppo semplicistiche. Le menti delle persone sono molto complesse e quelle stesse persone compiono molti differenti tipi di azioni anche solo in una vita, alcune delle quali possono influenzare gli ultimi momenti di esistenza, quando il kamma viene creato e che rappresenta la base della esistenza successive.

Maha Kammavibhanga Sutta: 
La Grande esposizione del Kamma
tradotto dal Pali da
Ñanamoli Thera © 1993



Così ho udito!

Una volta ho udito il Beato mentre risiedeva a Rajagaha nel bosco di bambù nel luogo dove venivano nutriti gli scoiattoli. In quel periodo invece il novizio Samiddhi risiedeva in una capanna nella foresta. Ora successe questo, un giorno l’asceta errante di nome Potaliputta giunse dove stava l’onorevole Samiddhi e, dopo aver scambiato saluti e convenevoli, si sedette al suo fianco si rivolse al Ven. Samiddhi dicendo: “direttamente dalle parole del Monaco Gotama ho sentito e appreso questo amico Samiddhi: ‘le azioni/kamma del corpo sono vane, le parole/kamma sono vane, solo i kamma mentali sono veri. Ma esiste in realtà quell’ottenimento che, una volta raggiunto, nulla (dei risultati del kamma) è sentito in alcun modo.

A questo Samiddhi replicò "Non può essere così, amico Potaliputta, non puoi dire così, non è bello presentare erroneamente il Beato, il Beato non direbbe " I kamma corporei sono vani, i kamma verbali sono vani, solo mentali i kamma sono veri ". E non puoi dire: esiste quello stato che una volta ottenuto nulla (che riguardi i risultati del kamma) si senta affatto ".

Potaliputta: "Da quanto tempo da quando hai lasciato il mondo, amico Samiddhi?"

Samiddhi "Non molto tempo, amico, tre anni".

Potaliputta "Adesso, cosa dovremo dire agli anziani bhikkhus, quando un giovane bhikkhu vuole difendere il Maestro con queste parole: dopo aver fatto il kamma intenzionale, amico Samiddhi, per mezzo del corpo, di un discorso o di una mente, quale risultato si ottiene? Dopo aver agito intenzionalmente con corpo, parola o mente si sente sofferenza come risultato.

A quel punto senza esprimere accordo nè disaccordo alle parole del Venerabile Samiddhi l’asceta Potaliputta si alzò e se ne andò.

Poco tempo dopo che Potaliputta se ne era andato Samiddhi si recò presso il bhikkhu Ananda e, dopo averlo salutato, gli riferì la conversazione avuta con Potaliputta. Dopo aver ascoltato Ananda disse: ‘vieni Samiddhi andiamo dal Beato, e riferiamogli questa conversazione, potremo poi tenere a mente ciò che dirà. Quindi andarono dal Beato e dopo aver reso omaggio Ananda riferì la conversazione intercorsa tra Samiddhi e Potaliputta. Allora il Buddha disse: ‘non ho mai visto questo Potaliputta, come potrei avergli detto ciò che ha riferito a Samiddhi? In ogni caso la questione posta da Potaliputta avrebbe dovuto essere considerata analizzandola sotto tutti gli aspetti possibili e non in modo imprudente come ha fatto Samiddhi.

A quel punto intervenne il bhikkhu Udayin dicendo al Beato:’ ma forse Samiddhi ha risposto intendendo che qualsiasi cosa sia sentita è sofferenza. Allora il Buddha disse rivolto ad Ananda: ‘vedi come l’imprudente Udayin interferisce? Lo sapevo che avrebbe si sarebbe messo di mezzo in modo irragionevole.

Per cominciare, alla questione posta da Potaliputta il confuso Samiddhi avrebbe dovuto riferirsi ai tre generi di sensazione, rispondendo in questo modo: ‘ Dopo aver compiuto un Kamma intenzionale con corpo, parola o mente il cui risultato si sperimenta come piacere, si sperimenta piacere; Dopo aver compiuto un Kamma intenzionale con corpo, parola o mente il cui risultato si sperimenta come dolore, si sperimenta dolore; Dopo aver compiuto un Kamma intenzionale con corpo, parola o mente il cui risultato si sperimenta senza piacere nè dolore, non si sperimenta piacere e dolore. Rispondendo in questo modo Samiddhi avrebbe dato a Potaliputta la risposta appropriata. 
Per sovrappiù come questi sciocchi ascetici erranti di altre scuole possono capire del Tathagata? Ma tu Ananda, ascoltandola, dovresti capirla.

Allora Ananda replicò: ‘ questo è il momento giusto per il Beato per esporre la dottrina del Kamma! Noi monaci la terremo a mente.

‘Allora Ananda fai bene attenzione a ciò che dico’: ci sono quattro generi di individui nel mondo, quali sono?

Ci sono persone che uccidono esseri viventi, rubano, hanno comportamenti sessualmente sbagliati, mentono e sparlano con malizia e scortesia, spettegolano e sono avidi, sono cattivi e hanno visioni errate. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati infelici, di deprivazione e perdizione, all’inferno.

Ci sono che uccidono esseri viventi, rubano, hanno comportamenti sessualmente sbagliati, mentono e sparlano con malizia e scortesia, spettegolano e sono avidi, sono cattivi e hanno visioni errate. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati felici e paradisiaci.

Ci sono persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati felici e paradisiaci.

Ci sono persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati infelici, di deprivazione e perdizione, all’inferno.

Allora Ananda:

Potrebbe darsi il caso che: grazie all’ardore, allo sforzo, alla devozione, alla diligenza e alla ferma attenzione un monaco ottiene quella concentrazione mentale che permette di vedere in modo purificato, superiore e ottiene una visione superiore a quella umana .Questo consente di vedere persone che uccidono esseri viventi, rubano, hanno comportamenti sessualmente sbagliati, mentono e sparlano con malizia e scortesia, spettegolano e sono avidi, sono cattivi e hanno visioni errate che, al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati infelici, di deprivazione e perdizione, all’inferno. Allora egli potrebbe concludere: sembra che il cattivo Kamma sia il risultato di quei comportamenti. Poichè ho visto quelle persone uccidere e comportarsi male e ho visto quelle persone riapparire in stati infelici e infernali allora significa che chi uccide e si comporta male dopo la morte finisce sempre in stati infelici, di deprivazione e perdizione, all’inferno. Chi conosce in questo modo conosce correttamente chi conosce altrimenti sbaglia. In questo modo egli si ostina insistendo in questo modo: ‘solo questo è giusto e ogni altra conclusione è sbagliata.

Potrebbe darsi il caso che: grazie all’ardore, allo sforzo, alla devozione, alla diligenza e alla ferma attenzione un monaco ottiene quella concentrazione mentale che permette di vedere in modo purificato, superiore e ottiene una visione superiore a quella umana. Questo consente di vedere persone che uccidono esseri viventi, rubano, hanno comportamenti sessualmente sbagliati, mentono e sparlano con malizia e scortesia, spettegolano e sono avidi, sono cattivi e hanno visioni errate che, al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati felici e paradisiaci. Allora egli potrebbe concludere: sembra che il buon Kamma sia il risultato di quei comportamenti. Poichè ho visto quelle persone uccidere e comportarsi male e ho visto quelle persone riapparire in stati felici e paradisiaci allora significa che chi uccide e si comporta male dopo la morte finisce sempre in stati felici e paradisiaci. Chi conosce in questo modo conosce correttamente chi conosce altrimenti sbaglia. In questo modo egli si ostina insistendo in questo modo: ‘solo questo è giusto e ogni altra conclusione è sbagliata’.

Potrebbe darsi il caso che: grazie all’ardore, allo sforzo, alla devozione, alla diligenza e alla ferma attenzione un monaco ottiene quella concentrazione mentale che permette di vedere in modo purificato, superiore e ottiene una visione superiore a quella umana. Questo consente di vedere che ci sono persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati felici e paradisiaci.
Allora egli potrebbe concludere: sembra che il buon Kamma sia il risultato di quei comportamenti. Poichè ho visto quelle persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste e, al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati felici e paradisiaci. Chi conosce in questo modo conosce correttamente chi conosce altrimenti sbaglia. In questo modo egli si ostina insistendo in questo modo: ‘solo questo è giusto e ogni altra conclusione è sbagliata.

Potrebbe darsi il caso che: grazie all’ardore, allo sforzo, alla devozione, alla diligenza e alla ferma attenzione un monaco ottiene quella concentrazione mentale che permette di vedere in modo purificato, superiore e ottiene una visione superiore a quella umana .Questo consente di vedere che ci sono persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste. al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati infelici, di deprivazione e perdizione, all’inferno. Allora egli potrebbe concludere: sembra che il cattivo Kamma sia il risultato di quei comportamenti. Poichè ho visto quelle persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste, al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati infelici, di deprivazione e perdizione, all’inferno. Chi conosce in questo modo conosce correttamente chi conosce altrimenti sbaglia. In questo modo egli si ostina insistendo in questo modo: ‘solo questo è giusto e ogni altra conclusione è sbagliata.

Ora Ananda, quando un monaco dice: ‘sembra che il cattivo kamma sia il risultato di azioni malvage’ io questo lo concedo e quando dice: ‘ho visto persone uccidere e comportarsi male e riapparire in stati di deprivazione e all’inferno’, io questo lo concedo.

Ma quando dice: chi uccide e agisce in modo malvagio riappare sempre in stati di deprivazione e all’inferno, chi conosce in questo modo è nel giusto e chi conosce in altro modo conosce in modo sbagliato’. Io questo non lo concedo.

n.d.t: questo si ripete per i restanti tre casi.

Perché l’esposizione del Kamma del Tathagata è differente. Questa è la grande esposizione del Kamma del Tathagata:

vedi Ananda:

‘ci sono persone che uccidono esseri viventi, rubano, hanno comportamenti sessualmente sbagliati, mentono e sparlano con malizia e scortesia, spettegolano e sono avidi, sono cattivi e hanno visioni errate e che, dopo la morte, riappaiono in stati di deprivazione e infernali, di deprivazione e infernali, perchè vi è la possibilità che il cattivo kamma che produce l'infelicità sia stato compiuto in precedenza, oppure dopo, oppure che le intenzioni siano state avute e completate al momento della morte. Questa è la ragione per cui al momento della morte riappaiono in stati di infelici e infernali. Ma poiché hanno ucciso e avuto comportamenti malvagi ora essi sperimentano il risultato di quei comportamenti qui e ora, oppure nella prossima rinascita e in qualche esistenza seguente.

‘ci sono persone che uccidono esseri viventi, rubano, hanno comportamenti sessualmente sbagliati, mentono e sparlano con malizia e scortesia, spettegolano e sono avidi, sono cattivi e hanno visioni errate e che, dopo la morte, riappaiono in stati di beati e paradisiaci, perchè vi è la possibilità che il buon kamma che produce la sua felicità sia stato compiuto in precedenza, oppure dopo, oppure che le intenzioni siano state avute e completate al momento della morte. Questa è la ragione per cui al momento della morte riappaiono in stati di felici e paradisiaci. Ma poiché hanno ucciso e avuto comportamenti malvagi essi sperimentano il risultato di quei comportamenti qui e ora, oppure nella prossima rinascita e in qualche esistenza seguente.’

‘ci sono persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati felici e paradisiaci, perchè vi è la possibilità che il buon kamma che produce la sua felicità sia stato compiuto in precedenza, oppure dopo, oppure che le intenzioni siano state avute e completate al momento della morte. Questa è la ragione per cui al momento della morte riappaiono in stati di felici e paradisiaci. Ma poiché si sono astenuti da comportamenti malvagi qui e ora essi sperimentano il risultato di quei comportamenti, oppure nella prossima rinascita e in qualche esistenza seguente’

‘ci sono persone che si astengono dall’uccidere esseri viventi, non rubano, non hanno comportamenti sessualmente sbagliati, non mentono e non sparlano con malizia e scortesia, non spettegolano e non sono avidi, sono buoni e hanno visioni giuste. Al dissolversi del corpo, dopo la morte riappaiono in stati di deprivazione e infernali, perchè vi è la possibilità che il cattivo kamma che produce la sua infelicità sia stato compiuto in precedenza, oppure dopo, oppure che le intenzioni siano state avute e completate al momento della morte. Questa è la ragione per cui al momento della morte riappaiono in stati di infelici e infernali. Ma poiché si sono astenuti da comportamenti malvagi qui e ora essi sperimentano il risultato di quei comportamenti, oppure nella prossima rinascita e in qualche esistenza seguente’.

Cosi Ananda:

‘vi è un Kamma che non dà buoni risultati e che sembra non dare buoni risultati’

‘vi è un Kamma che non dà buoni risultati e che sembra dare buoni risultati’

‘vi è un Kamma che dà buoni risultati e che sembra dare buoni risultati’

‘vi è un Kamma che dà buoni risultati e che sembra non dare buoni risultati’

Questo è ciò che disse il Buddha. Il Venerabile Ananda ne fù soddisfatto

Testo inglese utilizzato.



Maha Kammavibhanga Sutta: 
The Great Exposition of Kamma 

translated from the Pali by
Ñanamoli Thera © 1993

Introduction

by Bhikkhu Khantipalo

This celebrated sutta shows some of the complexities of kamma and its results. Beginning with a strange view expressed by a confused wanderer and a confused answer given by a bhikkhu, the Buddha then gives his Great Exposition of Kamma which is based upon four "types" of people:

the evil-doer who goes to hell (or some other low state of birth),

the evil-doer who goes to heaven,

the good man who goes to heaven, and

the good man who goes to hell (or other low birth).

The Buddha then shows how wrong views can arise from only partial understanding of truth. One can see the stages of this: (1) a mystic "sees" in vision an evil-doer suffering in hell, (2) ts confirms what he had heard about moral causality, (3) so he says, "evil-doers always go to hell," and (4) dogma hardens and becomes rigid when he says (with the dogmatists of all ages and places), "Only this is true; anything else is wrong." The stages of this process are repeated for each of the four "persons," after which the Buddha proceeds to analyze these views grounded in partial experience and points out which portions are true (because verifiable by trial and experience) and which are dogmatic superstructure which is unjustified. Finally, the Buddha explains his Great Exposition of Kamma in which he shows that notions of invariability like "the evildoer goes to hell" are much too simple. The minds of people are complex and they make many different kinds of kamma even in one lifetime, some of which may influence the last moment when kamma is made before death, which in turn is the basis for the next life.

1. Thus have I heard. On one occasion the Blessed One was living at Rajagaha, in the Bamboo Grove, the Squirrels' Feeding Place. Now on that occasion the venerable Samiddhi was living in a forest hut.

Then the wanderer Potaliputta, walking and wandering for exercise, came to the venerable Samiddhi and exchanged greetings with him, and when the courteous and amiable talk was finished, he sat down at one side. When he had done so, he said to the venerable Samiddhi:

2. "I heard and learned this, friend Samiddhi, from the monk Gotama's lips: 'Bodily kammas are vain, verbal kammas are vain, only mental kammas are true.' But there is actually that attainment having entered upon which nothing (of result of kammas) is felt at all."

"Not so, friend Potaliputta, do not say thus, do not misrepresent the Blessed One; it is not good to misrepresent the Blessed One; the Blessed One would not say so: 'Bodily kammas are vain, verbal kammas are vain, only mental kammas are true.' And there is actually that attainment having entered upon which nothing (of result of kammas) is felt at all."

"How long is it since you went forth, friend Samiddhi?" "Not long, friend, three years." "There now, what shall we say to the elder bhikkhus, when the young bhikkhu fancies the Master is to be defended thus? After doing intentional kamma, friend Samiddhi, by way of body, speech or mind, what does one feel (of its result)?" "After doing an intentional kamma, friend Potaliputta, by way of body, speech or mind, one feels suffering (as its result)."

Then neither agreeing nor disagreeing with the words of the venerable Samiddhi, the wanderer Potaliputta got up from his seat and went away.

3. Soon after the wanderer Potaliputta had gone, the venerable Samiddhi went to the venerable Ananda and exchanged greetings with him, and when the courteous and amiable talk was finished, he sat down at one side. When he had done so, he told the venerable Ananda all his conversation with the wanderer Potaliputta.


When this was said, the venerable Ananda told him: "Friend Samiddhi, this conversation should be told to the Blessed One. Come, let us go to the Blessed One, and having done so, let us tell him about this. As he answers, so we shall bear it in mind."

"Even so, friend," the venerable Samiddhi replied.

Then they went together to the Blessed One, and after paying homage to him, they sat down at one side. When they had done so, the venerable Ananda told the Blessed One all the venerable Samiddhi's conversation with the wanderer Potaliputta.

4. When this was said, the Blessed One told the venerable Ananda:

"I do not even know the wanderer by sight, Ananda. How could there have been such a conversation? The wanderer Potaliputta's question ought to have been answered after analyzing it, but this misguided man Samiddhi answered it without qualification.

When this was said, the venerable Udayin said to the Blessed One: "'But, venerable sir, supposing when the venerable Samiddhi spoke, he was referring to this, namely, 'Whatever is felt is suffering.'’

5. Then the Blessed One addressed the venerable Ananda: "See, Ananda, how this misguided man Udayin interferes. I knew, Ananda, that this misguided man Udayin would unreasonably interfere now. To begin with it was the three kinds of feeling that were asked about by the wanderer Potaliputta. If, when this misguided man Samiddhi was asked, he had answered the wanderer Potaliputta thus: 'After doing an intentional kamma by way of body, speech and mind (whose result is) to be felt as pleasure, he feels pleasure; after doing an intentional kamma by way of body, speech and mind (whose result is) to be felt as pain, he feels pain; after doing an intentional kamma by way of body, speech and mind (whose result is) to be felt as neither-pain-nor-pleasure, he feels neither-pain-nor-pleasure' — by answering him thus, Ananda, the misguided man Samiddhi would have given the wanderer Potaliputta the right answer. Besides, Ananda, who are the foolish thoughtless wanderers of other sects that they will understand the Tathagata's Great Exposition of Kamma? (But) if you, Ananda, would listen to the Tathagata expounding the Great Exposition of Kamma (you might understand it.

"This is the time, Blessed One, this is the time, Sublime One, for the Blessed One to expound the Great Exposition of Kamma. Having heard it from the Blessed One, the bhikkhus will bear it in mind."

"Then listen, Ananda, and heed well what I shall say."

"Even so, venerable sir," the venerable Ananda replied. The Blessed One said this:

6. "Ananda, there are four kinds of persons existing in the world. What four?

(i) "Here some person kills living beings, takes what is not given, misconducts himself in sexual desires, speaks falsehood, speaks maliciously, speaks harshly, gossips, is covetous, is ill-willed, and has wrong view. On the dissolution of the body, after death, he reappears in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell.

(ii) "But here some person kills living beings... and has wrong view. On the dissolution of the body, after death, he reappears in a happy destination, in the heavenly world.

(iii) "Here some person abstains from killing living beings, from taking what is not given, from misconduct in sexual desires, from false speech, from malicious speech, from harsh speech, from gossip, he is not covetous, is not ill-willed, and has right view. On the dissolution of the body, after death, he reappears in a happy destination, in the heavenly world.

(iv) "But here some person abstains from killing living beings... and has right view. On the dissolution of the body, after death, he reappears in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell.

7. (i) "Here, Ananda, in consequence of ardor, endeavor, devotion, diligence, and right attention, some monk or brahman attains such concentration of mind that, when his mind is concentrated, he sees with the heavenly eyesight, which is purified and surpasses the human, that some person kills living beings here, takes what is not given, misconducts himself in sexual desires, speaks falsehood, speaks maliciously, speaks harshly, gossips, is covetous, is ill-willed, has wrong view. He sees that on the dissolution of the body, after death, he has reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. He says: 'It seems that there are evil kammas and that there is the result of misconduct; for I have seen that a person killed living beings here... had wrong view. I have seen that on the dissolution of the body, after death, he had reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell.' He says: 'It seems that one who kills living beings... has wrong view, will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge.' So he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; insisting on that alone, he says: 'Only this is true, anything else is wrong.'

8. (ii) "But here in consequence of ardor, endeavor, devotion, diligence and right attention, some monk or brahman attains such concentration of mind that, when his mind is concentrated, he sees with the heavenly eyesight, which is purified and surpasses the human, that some person kills living beings here... has wrong view. He sees that on the dissolution of the body, after death, he has reappeared in a happy destination, in the heavenly world. He says: 'It seems there are no evil kammas, there is no result of misconduct. For I have seen that a person killed living beings here... had wrong view. I have seen that on the dissolution of the body, after death, he has reappeared in a happy destination, in the heavenly world.' He says: 'It seems that one who kills living beings... has wrong view will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in a happy destination, in the heavenly world. Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge.' So he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; insisting on that alone, he says: 'Only this is true, anything else is wrong.'

9. (iii) "Here in consequence of ardor, endeavor, devotion, diligence and right attention, some monk or brahman attains such concentration of mind that, when his mind is concentrated, he sees with the heavenly eyesight, which is purified and surpasses the human, that some person abstains from killing living beings here... has right view. He sees that, on the dissolution of the body, after death, he has reappeared in a happy destination, in the heavenly world. He says: 'It seems that there are good kammas, there is result of good conduct. For I have seen that a person abstained from killing living beings here... had right view. I saw that on the dissolution of the body, after death, he had reappeared in a happy destination, in the heavenly world.' He says: 'It seems that one who abstains from killing living beings... has right view will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in a happy destination, in the heavenly world. Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge.' So he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; insisting on that alone, he says: 'Only this is true; anything else is wrong.'

10. (iv) "But here in consequence of ardor, endeavor, devotion, diligence and right attention, some monk or brahman attains such concentration of mind that, when his mind is concentrated, he sees with the heavenly eyesight, which is purified and surpasses the human, that some person abstains from killing living beings here... has right view. He sees that on the dissolution of the body, after death, he has reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. He says: 'It seems that there are no good kammas, there is no result of good conduct. For I have seen that a person abstained from killing here... had right view. I saw that on the dissolution of the body, after death, he had reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell.' He says: 'It seems that one who abstains from killing living beings... has right view, will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge.' So he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; insisting on that alone, he says: 'Only this is true; anything else is wrong.'

11. (i) "Now, Ananda, when a monk or brahman says thus: 'It seems that there are evil kammas, there is the result of misconduct,' I concede that to him.

"When he says thus: 'For I have seen that some person killed living beings... had wrong view. I saw that on the dissolution of the body, after death, he had reappeared in states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell,' I concede that to him.

"When he says thus: 'It seems that one who kills living beings... has wrong view, will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell,' I do not concede that to him.

"When he says thus: 'Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge,' I do not concede that to him.

"When he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; and insisting on that alone, he says: 'Only this is true; anything else is wrong,' I do not concede that to him.

"Why is that? The Tathagata's knowledge of the Great Exposition of Kamma is different.

12. (ii) "Now when a monk or brahman says thus: 'It seems that there are no evil kammas, there is no result of misconduct,' I do not concede that to him.

"When he says thus: 'For I have seen that a person killed living beings... had wrong view. I saw that on the dissolution of the body, after death, he had reappeared in a happy destination, in the heavenly world,' I concede that to him.

"When he says thus: 'It seems that one who kills living beings... has wrong view, will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in a happy destination, in the heavenly world,' I do not concede that to him.

"When he says thus: 'Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge,' I do not concede that to him.

"When he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; and insisting on that alone, he says: 'Only this is true; anything else is wrong,' I do not concede that to him.

"Why is that? The Tathagata's knowledge of the Great Exposition of Kamma is different.

13. (iii) "Now when a monk or brahman says thus: 'It seems that there are good kammas, there is a result of good conduct,' I concede that to him.

"When he says thus: 'For I have seen that a person abstained from killing living beings here... had right view. I saw that on the dissolution of the body after death, he had reappeared in a happy destination, in the heavenly world,' I concede that to him.

"When he says: 'It seems that one who abstains from killing living beings... has right view will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in a happy destination, in the heavenly world, I do not concede that to him.

"When he says: 'Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge,' I do not concede that to him.

"When he obstinately misapprehends what he himself has known, seen, and felt; and insisting on that alone he says: 'Only this is true: anything else is wrong,' I do not concede that to him.

"Why is that? The Tathagata's knowledge of the Great Exposition of Kamma is different.

14. (iv) "Now when a monk or brahman says thus: 'It seems that there are no good kammas, there is no result of good conduct,' I do not concede that to him.

"When he says thus: "For I have seen that a person abstained from killing living beings here... had right view. I saw that on the dissolution of the body, after death, he had reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell," I concede that to him.

"When he says thus: 'One who abstains from killing living beings... has right view will always, on the dissolution of the body, after death, reappear in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell,' I do not concede that to him.

"When he says thus: 'Those who know thus know rightly; those who know otherwise are mistaken in their knowledge,' I do not concede that to him.

"When he obstinately misapprehends what he himself has known, seen and felt; and insisting on that alone, he says: 'Only this is true; anything else is wrong,' I do not concede that to him.

"Why is that? The Tathagata's knowledge of the Great Exposition of Kamma is different.

The Great Exposition of Kamma 

15. (i) "Now, Ananda, there is the person who has killed living beings here... has had wrong view. And on the dissolution of the body, after death, he reappears in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. But (perhaps) the evil kamma producing his suffering was done by him earlier, or the evil kamma producing his suffering was done by him later, or wrong view was undertaken and completed by him at the time of his death. And that was why, on the dissolution of the body, after death, he reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. But since he has killed living beings here... has had wrong view, he will feel the result of that here and now, or in his next rebirth, or in some subsequent existence.

16. (ii) "Now there is the person who has killed living beings here... has had wrong view. And on the dissolution of the body, after death, he reappears in a happy destination, in the heavenly world. But (perhaps) the good kamma producing his happiness was done by him earlier, or the good kamma producing his happiness was done by him later, or right view was undertaken and completed by him at the time of his death. And that was why, on the dissolution of the body, after death, he reappeared in a happy destination, in the heavenly world. But since he has killed living beings here... has had wrong view, he will feel the result of that here and now, or in his next rebirth, or in some subsequent existence

17. (iii) "Now there is the person who has abstained from killing living beings here... has had right view. And on the dissolution of the body, after death, he reappears in a happy destination, in the heavenly world But (perhaps) the good kamma producing his happiness was done by him earlier, or the good kamma producing his happiness was done by him later, or right view was undertaken and completed by him at the time of his death. And that was why, on the dissolution of the body, after death, he reappeared in a happy destination, in the heavenly world. But since he has abstained from killing living beings here... has had right view, he will feel the result of that here and now, or in his next rebirth, or in some subsequent existence.

18. (iv) "Now there is the person who has abstained from killing living beings here... has had right view. And on the dissolution of the body, after death, he reappears in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. But (perhaps) the evil kamma producing his suffering was done by him earlier, or the evil kamma producing his suffering was done by him later, or wrong view was undertaken and completed by him at the time of his death. And that was why, on the dissolution of the body, after death, he reappeared in the states of deprivation, in an unhappy destination, in perdition, in hell. But since he has abstained from killing living beings here... has had right view, he will feel the result of that here and now, or in his next rebirth, or in some subsequent existence

19. "So, Ananda, there is kamma that is incapable (of good result) and appears incapable (of good result); there is kamma that is incapable (of good result) and appears capable (of good result); there is kamma that is capable (of good result) and appears capable (of good result); there is kamma that is capable (of good result) and appears incapable (of good result)."

This is what the Blessed One said. The venerable Ananda was satisfied and he rejoiced in the Blessed One's words.

2 commenti:

  1. Grazie Giancatlo.
    Leggendo questo post mi sono ricordata che una mia insegnante di yoga si raccomandava di non pensare ai lombrichi in punto di morte, per non rischiare di reincarnarsi in in lombrico, magari dopo una vita passata a compiere azioni per un buon kamma...

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  2. Ciao Gloria,
    Beh mi sembra un ottimo suggerimento, assolutamente da mettere in pratica..in effetti trascuriamo con troppa superficialità i nostri flussi di pensiero, probabilmente ci si illude che non agire o non trasformare in azioni o parole le intenzioni ne annulli il potenziale. La metafora delle nuvole pronte a svanire che rappresentano i pensieri può essere fuorviante se si dimentica che le nuvole possono portare tempeste, fulmini e oscurare il cielo..
    grazie di essere passata di quà

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